Attestati e Certificazioni
Cosa vuol dire “olio BIOLOGICO”?
L’olio di oliva e ancora di più l’olio extravergine biologico, è una di quelle eccellenze della produzione agricola italiana che da nord a sud impreziosisce le nostre tavole e tutto il mondo ci invidia. Si tratta di un alimento così “prezioso” e molto ricercato, all’estero come nel nostro stesso paese, che non è raro finisca per essere copiato e contraffatto, specialmente da produttori e commercianti senza scrupoli che potrebbero abusare di diciture e descrizioni in etichetta non del tutto corrispondenti alla natura del prodotto stesso.
La consapevolezza di questa realtà può ingenerare il timore di non riuscire a scegliere il prodotto migliore sul mercato, o comunque un olio extravergine biologico che risponda pienamente ai requisiti di produzione richiesti dalla tipologia di alimento prescelto.
Bisogna chiarire che per potersi definire biologico un olio deve adempiere ad un preciso disciplinare che ne regola tutte le fasi di produzione. Infatti, considerando che già nel caso dell’olio extravergine di oliva ci si riferisce ad un olio che si distingue dagli altri prodotti simili per un processo di lavorazione rigoroso e preciso, eseguito solo grazie a procedimenti meccanici (la sola spremitura delle olive) e il cui processo di produzione, almeno in Italia, è severamente controllato in tutte le sue fasi (dalla raccolta all’imbottigliamento e allo stoccaggio), a maggior ragione, la denominazione di olio biologico è soggetta a norme più stringenti ed è il frutto di un filiera di lavorazione ancora più rigorosa in termini di genuinità e rispetto della naturalità del prodotto.
Cosa vuol dire “olio DOP”?
DOP significa “Denominazione di origine protetta”. È un marchio di tutela giuridica che viene attribuito dall’Unione Europea. Si riferisce sempre a un’area geografica delimitata, che può corrispondere a regioni, provincie, aggregazioni o singoli comuni del territorio.
Tutte le fasi di produzione di un olio extravergine d’oliva che ha ottenuto la certificazione DOP vengono effettuate nella stessa area, dalla coltivazione dell’ulivo, alla spremitura, al’imbottigliamento. Gli oli DOP devono inoltre rispettare determinate caratteristiche qualitative decise dai singoli consorzi di tutela, e possono essere legate a parametri fisici, come il colore, chimici, come il grado di acidità, e organolettici, come il profumo e il sapore.
Il controllo della qualità non avviene soltanto in fase di richiesta di certificazione. I parametri devono essere mantenuti nel tempo e vengono verificati da da uno specifico organismo di controllo.
Cosa vuol dire “olio IGP”?
La sigla IGP sta per “Indicazione geografica protetta”. Esattamente come la DOP, è una certificazione riconosciuta dal’Unione Europea, ma ne differisce per caratteristiche. Infatti, per essere un olio extravergine d’oliva IGP, basta che una fase del procedimento avvenga nell’area geografica delimitata.
Deve però anch’esso rispondere a una serie di regole qualitative che rendono quindi questa certificazione di uguale valore alla sua sorella DOP.
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